La Mia Tecnica Trecentesca
Su di una tavola
di 'legno scelto', senza nodi, non imbarcata e ben levigata viene effettuata la
"camottatura" (applicazione
di una tela a trama sottile, tipo 'pattina', con colla animale).
Dopo qualche giorno si procede alla stesura della preparazione per la pittura
secondo gli insegnamenti di Cennino Cennini (stesura
a pennello di gesso di Bologna e colla animale).
Dopo la livellazione del gesso si procede col disegno preparatorio ed
eventualmente, ove necessario, con l'incisione dello stesso. Tutte quelle zone
in cui è necessaria l'applicazione di una foglia metallica si procederà con una
particolare preparazione. Per la pittura vengono usati i pigmenti puri in
polvere e come legante il tuorlo d'uovo. A protezione finale dell'opera vernice
o cera.
Stemma Papale Papa Pio VI
Le pitture a tempera più antiche di cui abbiamo traccia in Italia sono quelle risalenti al periodo etrusco (le decorazioni delle tombe etrusche). Anche i romani conoscevano la tempera, come dimostrano alcune pitture parietali pompeiane. Un esempio di raffinate pitture di epoca romana sia ad encausto che a tempera è costituito dagli splendidi ritratti su legno ritrovati in Egitto nelle necropoli della zona del Fayum (secoli I - III d.C.).
La
tempera all'uovo fu usata nel periodo bizantino, in prevalenza nella pittura
delle icone, ma ebbe il massimo fulgore nel Rinascimento, anche se la pittura a
tempera dei quattrocentisti non è generalmente ad uovo puro. Infatti era già
in uso un sistema di pittura, definito ad emulsione, dove all'uovo venivano
aggiunti olii, essenze e vernici.
Lo stesso Cennini ci informa nel suo trattato
che si facevano mescolanze di colori con olio, ma che questo era un lavoro molto
faticoso.
La tempera che aveva caratterizzato la pittura italiana del Rinascimento, fu lentamente soppiantata dalla cosiddetta pittura ad olio, benché molti quadri della fine del '400, classificati nei musei come pitture ad olio, siano nei fatti delle emulsioni a base d'uovo, rifinite con velature a vernice ed olio.
La
tempera nei secoli successivi al Rinascimento fu spesso adoperata come base per
le pitture ad olio. Ricordiamo ad esempio nell'ottocento italiano la tempera del
Fontanesi a base di tuorlo e gomma arabica. Con questa tempera Fontanesi
abbozzava i dipinti che poi ultimava a olio, la sua ricetta fu utilizzata in
epoca successiva dal pittore Carlo Carrà che ce l'ha tramandata. Hanno inoltre
lavorato con la tempera all'uovo ed emulsioni famosi artisti come: Boecklin, De
Chirico, Annigoni e molti altri.
Clicca le foto per ingrandirle una ad una
Clicca le foto per ingrandirle una ad una
Clicca le foto per ingrandirle una ad una